INTERVIEW

Crescere tra studio e lavoro: la mia storia in Italtel

L’inizio di un percorso

Era il 26 ottobre 1994 quando varcai per la prima volta l’ingresso dei capannoni di Settimo Milanese. Ricordo bene quella giornata autunnale, avvolta nella nebbia e nell’umidità tipiche della stagione. Mi avevano assegnato al reparto Reti Dati, e il mio primo compito era raggiungere l’8° capannone, dove avrei iniziato a lavorare con il mio nuovo team.

All’epoca, frequentavo un corso parauniversitario in Statistica presso la facoltà di Scienze Politiche a Milano. Quando mi si presentò l’opportunità di sostenere il test per entrare in Italtel, decisi di provarci. Mio padre mi consigliava di continuare la vita da studentessa ma io sapevo esattamente cosa volessi: lavorare, essere indipendente e non gravare economicamente sulla mia famiglia. Sognavo di costruire il mio futuro con le mie forze.

Il primo giorno in Italtel rimarrà sempre impresso nella mia memoria, così come tutti quelli che sono seguiti: ho sempre trovato un ambiente amichevole e stimolante. Nonostante qualcuno mi avesse instillato dei dubbi sul fatto che l’informatica e le telecomunicazioni non fossero la mia strada, ho sempre affrontato ogni sfida con passione e impegno.

Progetti che hanno segnato la mia crescita

Nel corso degli anni, ho avuto l’opportunità di lavorare su progetti innovativi che hanno contribuito in modo significativo alla mia crescita professionale. Ho iniziato occupandomi dell’integrazione di apparati Italtel nell’architettura ATM, acronimo di Asyncronous Transfer Mode, un’esperienza che mi ha permesso di lavorare nel team di ingegneria del prodotto e di sviluppare un approccio trasversale tra hardware e software. Con l’ingresso di Siemens, il mio percorso si è ampliato nell’ambito dell’accesso in fibra ottica, partecipando alla sperimentazione della rete PON (Passive Optical Network), e alla verifica delle funzionalità ATM degli apparati.

Successivamente, mi sono dedicata alla Ricerca e Sviluppo, collaborando alla progettazione, al collaudo e alla certificazione di soluzioni hardware e software per la rete dati WAN (Wide Area Network) del principale operatore Telco italiano. In questo contesto, l’inizio della collaborazione con Cisco ha rappresentato una svolta: ho acquisito esperienza nella gestione delle segnalazioni di bug e malfunzionamenti attraverso tool dedicati, interfacciandomi con team di progettisti in tutto il mondo.

L’evoluzione delle telecomunicazioni mi ha poi portato nel mondo IP, spingendomi a ottenere certificazioni Cisco e a ricoprire il ruolo di Network Solution Engineer. In questo ambito, ho supportato lo sviluppo della rete IP EDGE del principale operatore italiano e, in seguito, ho consolidato la mia esperienza lavorando sulla rete Optical Packet Metro (OPM) dell’operatore, contribuendo all’implementazione di servizi per la clientela fissa e mobile.

Studio e lavoro: una sfida vinta

Nel frattempo, la mia crescita non si è fermata al mondo del lavoro: nel 2005 ho conseguito la laurea magistrale in Informatica con orientamento in Sistemi Informativi. Dopo essere stata assunta da Italtel, decisi infatti di cambiare percorso universitario, passando da Statistica a Informatica.

Italtel offriva un grande supporto agli studenti-lavoratori, permettendo loro di uscire un’ora prima per seguire le lezioni se garantivano almeno due esami all’anno. Io ho gestito il tempo studiando nei weekend e la sera dopo il lavoro. Lavorare e studiare contemporaneamente mi ha insegnato che determinazione e costanza sono essenziali per raggiungere i propri obiettivi.

Un’evoluzione costante

Oggi, dopo trent’anni nel settore delle telecomunicazioni, posso definirmi una Senior Network Engineer a tutti gli effetti. Collaboro attualmente con responsabili e manager che un tempo erano miei colleghi, e trovo stimolante lavorare in un clima di collaborazione e reciproca fiducia.

Inoltre, da qualche anno lavoro a stretto contatto con i clienti, sia operatori che grandi aziende, un passaggio che mi ha fatto evolvere sia dal punto di vista professionale che personale.

Esperienze che hanno lasciato il segno e consigli alle ragazze interessate al mondo STEM

Un paio di episodi che ricordo con piacere sono la partecipazione alla fiera SMAU nel 1998/1999 insieme a Hewlett Packard, un’esperienza stimolante e gratificante per il contatto con il partner e il pubblico, e il più recente progetto Fast Shift 2023, in cui sono passata dal mondo fisico al mondo virtuale, occupandomi di Cloud e Data Center.

Non nascondo che sia stato un passaggio impegnativo ma anche per questo importante, che mi ha aperto la strada verso un nuovo mondo, più focalizzato sull’ICT, in linea con la strategia evolutiva dell’azienda.

Per le ragazze che intendono intraprendere una carriera nel mondo STEM, il mio consiglio è mantenere la capacità di visione d’insieme, e non perdere mai la creatività nel lavoro. Anche in un campo tecnico come quello STEM, la creatività è fondamentale per affrontare le sfide in modo innovativo.

Italtel: una scuola di vita

Guardando indietro, non posso che essere grata a Italtel. Per me è stata una scuola di vita, un ambiente in cui ho costruito amicizie preziose e acquisito competenze che ancora oggi mi rendono una figura richiesta nel mercato delle telecomunicazioni.

Ma soprattutto, è stata una famiglia, un luogo in cui ho potuto crescere professionalmente e realizzarmi come persona.

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