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Torna a crescere lo smart working: adotta una soluzione di lavoro a distanza

La connessione da remoto ha consentito a milioni di Italiani di continuare a lavorare anche nella fase acuta dell’emergenza. In questi ultimi giorni, con il rapido risalire della curva dei contagi, lo smart working torna di attualità, anche in chiave anti-contagio. La modalità semplificata del lavoro da remoto, senza l’accordo individuale con i lavoratori, è stata prorogata fino al 31 dicembre.

Proteggi le persone e salvaguarda il business con lo smart working

Le aziende hanno la necessità di far lavorare in modo sicuro e efficiente le proprie persone e di preservare le attività aziendali, salvaguardano la continuità del proprio business. Scegli di utilizzare o potenziare l’uso di videochiamate, videoconferenze, all’uso di VPN, di applicazioni e strumenti in cloud avendo sempre in primo piano il tema della sicurezza di dati e applicazioni.

Preparati nel modo migliore all’utilizzo dello smart working con il potenziamento della rete dati aziendale, a supporto dell’adozione di prassi di lavoro agile e della fruizione di applicazioni in cloud.

Se hai esigenza di far coesistere lavoro da remoto e lavoro in presenza, scopri come la tecnologia può offrire un supporto per la protezione e gestione delle risorse umane e tecnologiche in azienda, per organizzare l’attività con presenze ridotte, rispetto del distanziamento fisico e sociale, gestione di turni e pianificazioni su una o più sedi.

Se sei un’impresa o una Pubblica Amministrazione, scopri le soluzioni specifiche che Italtel offre per il lavoro da remoto e in presenza: scopri Rethink Digital Normality.

Smart working: nel 2021 in Italia gli smart worker saranno oltre tre milioni

Secondo i calcoli di Crif Nomisma, nel 2021 il 16% delle persone lavorerà da casa, un lavoratore su sei. Durante il lockdown i lavoratori italiani da remoto sono passati da circa mezzo milione a oltre 7 milioni, il 34 per cento sul totale degli occupati. Nella fase successiva all’emergenza, il numero si è stabilizzato su una quota del 24%, un lavoratore su 4. I dati delle ultime settimane, con il nuovo picco di contagi, inducono a ritenere che il dato di adozione tornerà a crescere più rapidamente del previsto.

Secondo Crif Nomisma, nel privato i settori che contano il numero maggiore di addetti in smart working sono Informatica e Telecomunicazioni, con una quota pari al 56% del totale degli occupati. La propensione al lavoro da remoto è maggiore nelle aziende più grandi, con più di 250 addetti, e nelle multinazionali, dove la quota di smart worker tocca il 53%.

Se lo smart working porta indubbi vantaggi sul bilanciamento tra vita lavorativa e privata e sulla riduzione dei tempi e dei costi degli spostamenti lavorativi, il risvolto della medaglia sono l’aumento delle ore lavorate, la difficoltà a separare vita lavorativa e privata e il minore dialogo con i colleghi.

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